I miei Disegni

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mercoledì 6 giugno 2012

La Grande Avventura di Timothy

[La favola che state per leggere è totalmente di mia invenzione (compresi i due disegni dei topolini che sono stati fatti a mano libera sempre da me), ed è stata creata in occasione di un concorso su un forumpertanto vi chiedo di non copiarla e utilizzarla. Grazie!]


*Timothy era un topolino come tanti e viveva con la sua famiglia in un vecchio scarpone al limitare della foresta.


Il giovane topolino non vedeva l'ora di crescere e poter andare all'avventura, ed era diventata sua abitudine dire a tutti i suoi amici che quando sarebbe stato solo sarebbe stato finalmente felice. Un giorno, stanco di queste continue affermazioni, Papà Topo si consultò con Mamma Topo e decise di fare un bel discorsetto al figliolo.*

Timothy, posso parlarti? *incominciò Papà Topo.*

Certo papà! *dissè il topolino posando la piccola spada di rametto con cui stava giocando.*

Volerlo dirti che io e la mamma non capiamo perchè dici sempre che vorresti andare via, stare da solo e avere le tue avventure per poter essere felice. Non sei felice qui con noi? *chiese Papà Topo.*

Si certo...cioè insomma...stare in famiglia alla fine è noioso, io non posso fare quello che voglio, devo stare ad ascoltarvi, devo aiutarvi con le faccende di casa, devo rispettare i vostri orari e le vostre regole...io vorrei essere libero e non dover ascoltare nessuno! *disse Timothy.*

Non credo alle mie orecchie di topo! *disse il papà sbalordito* Pensi seriamente tutte queste cose? Ma se fossi da solo come faresti? Non ti mancheremmo noi che siamo la tua famiglia? Come potresti sostituire il nostro amore per te?

Sarebbe una pacchia...e poi ci sono altre mille cose che mi danno più soddisfazione! *disse il topolino, rendendosi conto solo dopo che non avrebbe dovuto dire certe cose con tanta leggerezza.*

*Papà Topo divenne molto serio, sembrava deluso e affranto, e allora disse al figlio:* Se è così, allora vai! Parti all'avventura e vai per la tua strada! Se tu non hai bisogno di noi...noi, da questo momento, non abbiamo più bisogno di te!!

*Timothy voleva ribattere ma non sapeva cosa dire perchè Papà Topo sembrava davvero determinato. Così quello stesso giorno preparò il suo bagaglio e partì.
Finalmente era solo e poteva vivere le sue avventure!
Il primo giorno fu meraviglioso e spensierato, si costruì una piccola amaca tra due fiori e dormicchiò tutta la giornata.


Verso sera però il pancino prese a borbottare per la fame. Cercò qualcosa da mangiare ma non trovò nulla di buono, solo amare radici e qualche fungo, e per un attimo pensò alla fumante zuppa di zucca che ogni sera la sua mamma preparava con tanto amore.*


Ma cosa vai a pensare Timothy?! Tu non hai bisogno di loro, ora sei un topo libero e un avventuriero e puoi fare quello che vuoi! *si disse a gran voce cercando di convincersi, anche se il pancino continuava a brontolare.
E poi arrivò la notte e il vento iniziò a soffiare.


Che freddo che faceva! Ma oltre al freddo, Timothy sentiva qualcos'altro dentro di sé, un sentimento a lui sconosciuto mai provato prima. Si sentiva così vuoto, così triste, così...SOLO! Si, si sentiva solo e gli mancavano la mamma e il papà e la sua casetta piena di amore. Cercò di pensare ad altro e di “sostituire” l'affetto mancante con qualsiasi altra cosa, ma non ci riuscì e ben presto i suoi piccoli occhietti iniziarono a riempirsi di lacrime. Alla fine decise di tornare a casa sua, dalla sua famiglia. Bussò alla porticina del vecchio stivale e poco dopo venne ad aprire Papà Topo, che lo guardò con aria severa senza dire nulla.*

Papà, per favore, perdonami...non pensavo che stare lontani dalla famiglia fosse così difficile, e soprattutto...non pensavo che il vostro amore fosse così insostituibile!! *disse il piccolo topolino singhiozzando.*

*Papà Topo lo guardò seriamente e gli disse:* Spero ti serva di lezione e che tu abbia capito che essere una famiglia è la cosa più importante!

Certo Papà, ho imparato la lezione, per favore perdonatemi e fatemi tornare a casa con voi.
*lo implorò il piccolo Timothy. Papà Topo a quel punto pensò che il piccolo aveva davvero capito, abbozzo un sorriso e poi corse ad abbracciarlo con gioia. Da quel giorno Timothy non disse e non pensò mai più che la famiglia era un peso e che limitasse la sua libertà, anzi capì che non esiste bene più grande al mondo dell'amore incondizionato dei genitori e che questo bene è insostituibile.*