I miei Disegni

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giovedì 6 ottobre 2011

Un piccolissimo ricordo per una personalità Grandiosa

05/10/2011 - "Steve Jobs passed away".
Ecco la notizia appresa dai Media stamattina, 06/10/2011.
Voglio scrivere questo post in onore di questo grande Uomo, folle, visionario, con una grande mente e una grande passione, che ha dato un grande contributo al nostro secolo con la sua creatività, genialità e innovazione. E per fare questo mi permetto di citare il suo discorso tenuto in occasione della Cerimonia di Laurea della Classe 2005 degli Universitari di Stanford, tanto "condiviso" in rete e sui Social Network in questa triste giornata, e che tocca tutti Noi nel profondo. Grazie di tutto Steve!

Sono onorato di essere qui con voi oggi alle vostre lauree in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Anzi, per dire la verità, questa è la cosa più vicina a una laurea che mi sia mai capitata. Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, niente di eccezionale: solo tre storie.

La prima storia è sull’unire i puntini.

Ho lasciato il Reed College dopo il primo semestre, ma poi ho continuato a frequentare in maniera ufficiosa per altri 18 mesi circa prima di lasciare veramente. Allora, perché ho mollato?

E’ cominciato tutto prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa di college non sposata, e decise di lasciarmi in adozione. Riteneva con determinazione che avrei dovuto essere adottato da laureati, e fece in modo che tutto fosse organizzato per farmi adottare fin dalla nascita da un avvocato e sua moglie. Però quando arrivai io loro decisero all’ultimo minuto che avrebbero voluto adottare una bambina. Così quelli che poi sono diventati i miei genitori adottivi e che erano in lista d’attesa, ricevettero una chiamata nel bel mezzo della notte che gli diceva: “C’è un bambino, un maschietto, non previsto. Lo volete voi?” Loro risposero: “Certamente”. Più tardi mia madre biologica scoprì che mia madre non si era mai laureata al college e che mio padre non aveva neanche finito il liceo. Rifiutò di firmare le ultime carte per l’adozione. Poi accetto di farlo, mesi dopo, solo quando i miei genitori adottivi promisero formalmente che un giorno io sarei andato al college.

Diciassette anni dopo andai al college. Ma ingenuamente ne scelsi uno altrettanto costoso di Stanford, e tutti i risparmi dei miei genitori finirono per pagarmi l’ammissione e i corsi. Dopo sei mesi, non riuscivo a vederci nessuna vera opportunità. Non avevo idea di quello che avrei voluto fare della mia vita e non vedevo come il college potesse aiutarmi a capirlo. Eppure ero là, che spendevo tutti quei soldi che i miei genitori avevano messo da parte lavorando per tutta la loro vita. Così decisi di mollare e avere fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. Era molto difficile all’epoca, ma guardandomi indietro ritengo che sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell’attimo che mollai il college, potei anche smettere di seguire i corsi che non mi interessavano e cominciai invece a capitare nelle classi che trovavo più interessanti.

Non è stato tutto rose e fiori, però. Non avevo più una camera nel dormitorio, ed ero costretto a dormire sul pavimento delle camere dei miei amici. Guadagnavo soldi riportando al venditore le bottiglie di Coca cola vuote per avere i cinque centesimi di deposito e poter comprare da mangiare. Una volta la settimana, alla domenica sera, camminavo per sette miglia attraverso la città per avere finalmente un buon pasto al tempio Hare Krishna: l’unico della settimana. Ma tutto quel che ho trovato seguendo la mia curiosità e la mia intuizione è risultato essere senza prezzo, dopo. Vi faccio subito un esempio.

Il Reed College all’epoca offriva probabilmente la miglior formazione del Paese relativamente alla calligrafia. Attraverso tutto il campus ogni poster, ogni etichetta, ogni cartello era scritto a mano con calligrafie meravigliose. Dato che avevo mollato i corsi ufficiali, decisi che avrei seguito la classe di calligrafia per imparare a scrivere così. Fu lì che imparai dei caratteri serif e san serif, della differenza tra gli spazi che dividono le differenti combinazioni di lettere, di che cosa rende grande una stampa tipografica del testo. Fu meraviglioso, in un modo che la scienza non è in grado di offrire, perché era artistico, bello, storico e io ne fui assolutamente affascinato.

Nessuna di queste cose però aveva alcuna speranza di trovare una applicazione pratica nella mia vita. Ma poi, dieci anni dopo, quando ci trovammo a progettare il primo Macintosh, mi tornò tutto utile. E lo utilizzammo tutto per il Mac. E’ stato il primo computer dotato di una meravigliosa capacità tipografica. Se non avessi mai lasciato il college e non avessi poi partecipato a quel singolo corso, il Mac non avrebbe probabilmente mai avuto la possibilità di gestire caratteri differenti o font spaziati in maniera proporzionale. E dato che Windows ha copiato il Mac, è probabile che non ci sarebbe stato nessun personal computer con quelle capacità. Se non avessi mollato il college, non sarei mai riuscito a frequentare quel corso di calligrafia e i persona computer potrebbero non avere quelle stupende capacità di tipografia che invece hanno. Certamente all’epoca in cui ero al college era impossibile unire i puntini guardando il futuro. Ma è diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho potuto guardare all’indietro.

Di nuovo, non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi all’indietro. Così, dovete aver fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete credere in qualcosa -- il vostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo tipo di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e invece ha sempre fatto la differenza nella mia vita.

La mia seconda storia è a proposito dell’amore e della perdita

Sono stato fortunato: ho trovato molto presto che cosa amo fare nella mia vita. Woz e io abbiamo fondato Apple nel garage della casa dei miei genitori quando avevo appena 20 anni. Abbiamo lavorato duramente e in 10 anni Apple è cresciuta da un’azienda con noi due e un garage in una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. L’anno prima avevamo appena realizzato la nostra migliore creazione -- il Macintosh -- e io avevo appena compiuto 30 anni, e in quel momento sono stato licenziato. Come si fa a venir licenziati dall’azienda che hai creato? Beh, quando Apple era cresciuta avevamo assunto qualcuno che ritenevo avesse molto talento e capacità per guidare l’azienda insieme a me, e per il primo anno le cose sono andate molto bene. Ma poi le nostre visioni del futuro hanno cominciato a divergere e alla fine abbiamo avuto uno scontro. Quando questo successe, il Board dei direttori si schierò dalla sua parte. Quindi, a 30 anni io ero fuori. E in maniera plateale. Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era andato e io ero devastato da questa cosa.

Non ho saputo davvero cosa fare per alcun imesi. Mi sentivo come se avessi tradito la generazione di imprenditori prima di me -- come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era stata passata. Incontrai David Packard e Bob Noyce e tentai di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente. Era stato un fallimento pubblico e io presi anche in considerazione l’ipotesi di scappare via dalla Silicon Valley. Ma qualcosa lentamente cominciò a crescere in me: ancora amavo quello che avevo fatto. L’evolvere degli eventi con Apple non avevano cambiato di un bit questa cosa. Ero stato respinto, ma ero sempre innamorato. E per questo decisi di ricominciare da capo.

Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse succedere. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti consentendomi di entrare in uno dei periodi più creatvi della mia vita.

Durante i cinque anni successivi fondai un’azienda chiamata NeXT e poi un’altra azienda, chiamata Pixar, e mi innamorai di una donna meravigliosa che sarebbe diventata mia moglie. Pixar si è rivelata in grado di creare il primo film in animazione digitale, Toy Story, e adesso è lo studio di animazione più di successo al mondo. In un significativo susseguirsi degli eventi, Apple ha comprato NeXT, io sono ritornato ad Apple e la tecnologia sviluppata da NeXT è nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple. E Laurene e io abbiamo una meravigliosa famiglia.

Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato da Apple. E’ stata una medicina molto amara, ma ritengo che fosse necessaria per il paziente. Qualche volta la vita ti colpisce come un mattone in testa. Non perdete la fede, però. Sono convinto che l’unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia stato l’amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quel che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l’unico modo per essere realimente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l’avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre migliore mano a mano che gli anni passano. Perciò, continuate a cercare sino a che non lo avrete trovato. Non vi accontentate.

La mia terza storia è a proposto della morte

Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: “Se vivrai ogni giorno come se fosse l’ultimo, sicuramente una volta avrai ragione”. Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni qualvolta la risposta è “no” per troppi giorni di fila, capisco che c’è qualcosa che deve essere cambiato.

Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose -- tutte le aspettative di eternità, tutto l’orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire -- semplicemente svaniscono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che avete qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore.

Più o meno un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto la scansione alle sette e mezzo del mattino e questa ha mostrato chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche che cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava di un cancro che era quasi sicuramente di tipo incurabile e che sarebbe stato meglio se avessi messo ordine nei miei affari (che è il codice dei dottori per dirti di prepararti a morire). Questo significa prepararsi a dire ai tuoi figli in pochi mesi tutto quello che pensavi avresti avuto ancora dieci anni di tempo per dirglielo. Questo significa essere sicuri che tutto sia stato organizzato in modo tale che per la tua famiglia sia il più semplice possibile. Questo significa prepararsi a dire i tuoi “addio”.

Ho vissuto con il responso di quella diagnosi tutto il giorno. La sera tardi è arrivata la biopsia, cioè il risultato dell’analisi effettuata infilando un endoscopio giù per la mia gola, attraverso lo stomaco sino agli intestini per inserire un ago nel mio pancreas e catturare poche cellule del mio tumore. Ero sotto anestesia ma mia moglie -- che era là -- mi ha detto che quando i medici hanno visto le cellule sotto il microscopio hanno cominciato a gridare, perché è saltato fuori che si trattava di un cancro al pancreas molto raro e curabile con un intervento chirurgico. Ho fatto l’intervento chirurgico e adesso sto bene.

Questa è stata la volta in cui sono andato più vicino alla morte e spero che sia anche la più vicina per qualche decennio. Essendoci passato attraverso posso parlarvi adesso con un po’ più di cognizione di causa di quando la morte era per me solo un concetto astratto e dirvi:

Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E anche che la morte è la destinazione ultima che tutti abbiamo in comune. Nessuno gli è mai sfuggito. Ed è così come deve essere, perché la Morte è con tutta probabilità la più grande invenzione della Vita. E’ l’agente di cambiamento della Vita. Spazza via il vecchio per far posto al nuovo. Adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati via. Mi dispiace essere così drammatico ma è la pura verità.

Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Quando ero un ragazzo c’era una incredibile rivista che si chiamava The Whole Earth Catalog, praticamente una delle bibbie della mia generazione. E’ stata creata da Stewart Brand non molto lontano da qui, a Menlo Park, e Stewart ci ha messo dentro tutto il suo tocco poetico. E’ stato alla fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer e del desktop publishing, quando tutto era fato con macchine da scrivere, forbici e foto polaroid. E’ stata una specie di Google in formato cartaceo tascabile, 35 anni prima che ci fosse Google: era idealistica e sconvolgente, traboccante di concetti chiari e fantastiche nozioni.

Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di The Whole Earth Catalog e quando arrivarono alla fine del loro percorso, pubblicarono il numero finale. Era più o meno la metà degli anni Settanta e io avevo la vostra età. Nell’ultima pagina del numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna di prima mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l’autostop se siete dei tipi abbastanza avventurosi. Sotto la foto c’erano le parole: “Stay Hungry. Stay Foolish.”, siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish. Io me lo sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per cominciare una nuova vita, lo auguro a voi.

Stay Hungry. Stay Foolish.

Grazie a tutti.

venerdì 30 settembre 2011

Un Regalo per il Mio Compleanno

Tra pochi giorni sarà il mio 25° compleanno e quest'anno vorrei un regalo speciale: vorrei sentirmi parte di una vera famiglia, vorrei sentirmi amata e apprezzata solo perchè esisto, vorrei poter contare su qualcuno che ci sarà al mio fianco sempre e comunque, vorrei appoggio e comprensione per tutte le mie scelte, giuste o sbagliate che siano, vorrei l'Amore e l'Affetto che credo di meritare e che una famiglia "dovrebbe" dare incondizionatamente...
rinuncerei a qualsiasi altro regalo per questo...
Per fortuna la famiglia non è tutto, ma esistono gli Amici, quelle persone splendide che hanno imparato ad accettarmi e a volermi bene così come sono, anche se sono lunatica, scorbutica e a volte insopportabile, con tutte le mie manie e i miei difetti, e che ci saranno sempre quando avrò bisogno! :)
Per il resto, non mi resta che perdonare e continuare a sperare...forse prima o poi anche la mia famiglia si accorgerà che esisto e che sono importante...
A questo proposito, voglio postare una lettera che ho trovato su un giornale, scritta da due genitori alla loro figlia, perchè leggendola mi ha fatto davvero sperare che in questo mondo possa ancora esistere un po' d'Amore vero:

"Cara figlia, siamo due genitori felici di avere una ragazza come te. E vogliamo farlo sapere a tutti. Al tempo stesso, però, ti chiediamo scusa per non riuscire a darti il massimo. Tu, con i tuoi sedici anni, non ci hai mai fatto pesare la nostra difficile situazione. Anzi, ci dai la forza per andare avanti. Ti ringraziamo perchè ti accontenti di indossare vestiti che altri scartano. O di calzare scarpe usate, magari di qualche misura in più. "Bastano una o due solette", ci hai detto . Quando ti si è rotto il cellulare, ti sei accontentata di sostituirlo con uno supervecchio, che avevamo in un cassetto. "L'importante è che funzioni", hai commentato. E se non puoi andare al cinema perchè non ce lo possiamo permettere, non ti lamenti. Anzi, tiri fuori un vecchio Dvd e ci chiedi di "fare cinema noi", tutte e tre seduti sul divano. Quando non possiamo andare a mangiare la pizza, che tanto ti piace, ci conforti: "Mamma falla tu, è più buona". Per la promozione a scuola, come regalo ci hai chiesto un girasole! assieme al papà, di nascosto, abbiamo piantato i semi e te ne abbiamo fatto trovare dieci. Ricordo la tua felicità, per così poco! A Natale, non hai voluto nessun regalo. Il dono più bello per te sarebbe stato un lavoro stabile per papà.
Ti ringraziamo anche per il tuo impegno a scuola, Ricambi, alla grande, i sacrifici che facciamo per farti studiare. Sei gentile e generosa con tutti. Metti in pratica quello che ti diciamo sempre: "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te". hai capito che la vita è fatta di tante piccole cose. Ti auguriamo di avere sempre amici sinceri, un grande amore e dei figli come te. Oltre a un lavoro che ti permetta di vivere nella tranquillità. Scusaci per il periodo nero che stiamo vivendo. Vedrai che, uniti, ce la faremo."

Ecco quello che intendevo per l'Amore e l'Affetto che una famiglia "dovrebbe" dare incondizionatamente...Nel mio caso, la mia famiglia non mi ha mai fatto mancare nulla dal lato economico, ma forse avrei preferito avere meno "oggetti" senza valore e più "gesti" pieni di valore.

mercoledì 24 agosto 2011

Qualcosa che non c'è



Tutto questo tempo a chiedermi
cos'è che non mi lascia in pace
Tutti questi anni a chiedermi
se vado veramente bene
così
come sono
così

Così un giorno
ho scritto su un quaderno
io farò sognare il mondo con la musica
Non molto tempo dopo
quando mi bastava
fare un salto per
raggiungere la felicità
e la verità è che...

Ho aspettato a lungo
qualcosa che non c'è
invece di guardare il sole sorgere

Questo è sempre stato un modo
per fermare il tempo
e la velocità
i passi svelti della gente
la disattenzione
le parole dette
senza umiltà
senza cuore così
solo per far rumore

Ho aspettato a lungo
qualcosa che non c'è
invece di guardare il sole sorgere

E miracolosamente non
ho smesso di sognare
E miracolosamente
non riesco a non sperare

E se c'è un segreto
è fare tutto come se
vedessi solo il sole

Un segreto è
fare tutto come se
fare tutto come se
vedessi solo il sole
vedessi solo il sole
vedessi solo il sole

E non
qualcosa che non c'è

[Qualcosa che non c'è - Elisa]

Incomprensioni


Le incomprensioni sono così strane
sarebbe meglio evitarle sempre
per non rischiare di avere ragione
che la ragione non serve sempre.
Domani invece devo ripartire
mi aspetta un altro viaggio,
e sembrerà senza fine
ma guarderò il paesaggio...

Sono lontano e mi torni in mente
t'immagino parlare con la gente...

Il mio pensiero vola verso te
per raggiungere le immagini
scolpite ormai nella coscienza
come indelebili emozioni
che non posso più scordare
e il mio pensiero andrà a cercare
tutte le volte che ti sentirò distante
tutte le volte che ti vorrò parlare
per dirti ancora
che sei solo tu la cosa
che per me è importante...

Mi piace raccontarti sempre
quello che mi succede,
le tue parole diventano nelle tue mani
forme nuove colorate,
note profonde mai ascoltate
di una musica sempre più dolce
o il suono di una sirena perduta e lontana.

Mi sembrerà di viaggiare io e te
con la stessa valigia in due,
dividendo tutto sempre.
Normalmente...

Il mio pensiero vola verso te
per raggiungere le immagini
scolpite ormai nella coscienza
come indelebili emozioni
che non posso più scordare
e il mio pensiero andrà a cercare
tutte le volte che ti sentirò distante
tutte le volte che ti vorrò parlare
per dirti ancora
che sei solo tu la cosa
che per me è importante...

[Per Me è Importante - Tiromancino]

lunedì 13 giugno 2011

Nulla


Vorrei salire sulla vetta della montagna più alta per urlare, sfogarmi, far uscire quello che sento davvero una volta per tutte......
Ma non mi è possibile...tutto rimane dentro di me contorcendo e confondendo ciò che è reale...lasciando un retrogusto amaro, che mi impedisce di pensare, riflettere...persino vivere...
E allora non faccio nulla....
Nulla...


lunedì 6 giugno 2011

Decisione


Presto della mia piccola bolla, non ci sarà che un remoto ricordo..
E allora sarà il momento di volare con le mie sole forze...
Solo allora capirò se le mie piccole ali reggeranno il peso del mio corpo, o se inevitabilmente e inesorabilmente si spezzeranno per farmi cadere in un abisso oscuro da cui sarà molto difficile risalire...
Ma tutto questo solo il tempo potrà dirlo...


Frantumi


Frantumi.
Nulla più...Nulla meno...

lunedì 9 maggio 2011

Rivelazioni


Quasi un anno fa, il 14/07/10, scrivevo su uno degli altri miei blog domandandomi se fosse arrivato il momento di affrontare me stessa e finalmente uscire dal mio rifugio inespugnabile per donarmi al mondo...

Ecco il testo integrale di quanto scritto:


"Sono due anni che non scrivo seriamente su questo blog (Ndr: Blog di MySpace)...ho creato nuovi blog che nella loro bellezza rimangono incompiuti...forse perchè in questi ultimi anni non ho avuto nulla di importante da dire o forse perchè non ho più voluto affrontare me stessa, lasciando passare un giorno dopo l'altro, uno uguale all'altro, senza voler uscire dalla fortezza che mi sono faticosamente costruita...ma credo sia arrivato il momento di smettere di scappare e affrontare la realtà una volta per tutte....è arrivato il momento di trovare il mio posto in questo mondo, anche se continuo a credere che non ci sarà mai un posto per me su questa terra, perchè mi sentirò sempre estranea a tutto, alla mia vita e a volte anke a me stessa...si perchè ho smesso di ascoltare quello che la mia anima vorrebbe dire..sto lasciando che il sistema mi assorba senza lasciarmi via di scampo...il mio posto potrebbe essere su una barca a navigare verso l'orizzonte, o forse in una grande metropoli circondata dalla gente e dalla vita, o ancora in una baita in montagna lontana da tutto e da tutti....purtroppo io non lo so cosa riserva il mio destino per me, però la voglia di scappare è troppo forte per essere dominata...avrei bisogno di prendermi del tempo per me, per capire e per capirmi...forse scrivere questo post dopo così tanto tempo è già un passo avanti...forse incontrare una nuova amica e raccontarle tutta la mia vita, nonostante io la conosca pochissimo, può essere un altro passo avanti....si perchè negli ultimi anni mi sono chiusa giorno dopo giorno in un bozzolo e ora quasi non passa più neanche l'aria...forse è arrivato il momento di diventare una splendida farfalla, ma la paura è molta...paura di non saper volare, paura che il vento mi sbatta via lontano, paura di avvicinarmi troppo al sole e bruciarmi, paura di riuscire ad apprezzare la vita solo quando ormai l'ultimo battito d'ali è prossimo...avrei bisogno di una guida che possa mostrarmi la bellezza della vita e spiegarmi come non avere paura di viverla...avrei bisogno di ritrovare la fiducia per aprirmi con qualcuno e lasciare che qualcuno possa avvicinarsi al mio cuore e alla mia anima...ma le barriere sono troppo alte, irte e piene di rovi per permettere anche solo a uno spiraglio di luce di raggiungermi...e non so se ci sarà mai qualcuno che proverà e proverà e tenterà ancora fino a raggiungermi davvero....ho davvero paura che giorno dopo giorno la mia anima continuerà a congelarsi fino a diventare eternamente irraggiungibile e quando questo accadrà dovrò arrendermi all'evidenza che dovrò rimanere sola per il resto dell'eternità.... nonostante tutto rimane una speranza che lui riesca a salvarmi in tempo, per portarmi verso la luce e verso il calore che finalmente scalderà il mio cuore...."



Successivamente, in relazione alla frase "nonostante tutto rimane una speranza che lui riesca a salvarmi in tempo, per portarmi verso la luce e verso il calore che finalmente scalderà il mio cuore...", sono arrivata alla conclusione che nessuno potrà venire a salvarmi perchè l'unico modo per raggiungere la salvezza è grazie alle mie sole forze...e questo era quanto pensavo fino a poco tempo fa, fino a quando non ho compiuto un viaggio alla ricerca di me stessa, in cui ho compreso e ricevuto certezze sul fatto che non sono sola e che
molti al mio fianco stanno effettuando il difficile cammino alla ricerca di risposte e alla ricerca di se stessi.
Tutto questo ha avuto il potere di donarmi speranza e aspettative verso il futuro.
Ma di questo vi parlerò prossimamente...